Business Plan pista del ghiaccio vera
Gestire una pista del ghiaccio non è poi così complicato come potrebbe sembrare.
Le macchine di refrigerazione sono completamente automatiche e producono freddo solo quando serve “leggendo” le temperature esterne e la situazione del ghiaccio.
Anche per il personale di gestione – per un impianto stagionale standard (ad es. 20×30 o 15×30)- ne servono almeno due nei giorni feriali e quattro nei festivi (tra consegna dei pattini, cassa e servizio d’ordine magari, all’interno della pista come assistente ai più piccoli e controllo generale del ghiaccio) con la possibilità di aumentare numero elementi nelle giornate di grande afflusso.
Come esempio di massima per capire quali possano essere i valori economici in campo abbiamo preso in considerazione due ipotesi di pista mobile “stagionale” delle dimensioni 15×30 – quelli di maggiore richiamo ludico-motorio – al coperto:
- attiva per un mese ( ad es. dal 8.12 al 6.01)
- attiva per due mesi (dal 1.12 al 1.02)
(per impianti fissi di dimensioni maggiori sarà necessario uno studio più approfondito).I parametri da prendere in considerazione sono i turni del pubblico (differenti a seconda dei giorni feriali e/o sabato e festivi), la capienza massima (considerata pari a1 pattinatore ogni 4 mq. di pista, in questo caso preso ad esempio il potenziale massimo sarebbe circa 110 pattinatori a turno) e, per rendere il più possibile credibile il “piano finanziario” abbiamo indicato dei coefficienti di riduzione molto alti (la percentuale di entrate reali rispetto alla capienza massima)Abbiamo perciò immaginato che nei giorni festivi entrino solo il 60% del massimo possibile e nei giorni feriali solo il 40% del potenziale della pista – che per il caso in esame equivarrebbe a n. 66 pattinatori nei turni festivi e 44 nei giorni feriali.I risultati sono, ovviamente, indicativi e variabili, non contando eventuali giornate perse causa pioggia (in tal senso si consiglia l’uso di una copertura mobile che consente l’uso della pista h24) e/o dal bacino d’utenza di riferimento o, nel caso di un allestimento di 60gg. gli inevitabili cali di affluenza tra la prima/seconda settimana dopo l’ Epifania.